Sting trionfa a Firenze e incanta 7,000 persone...
Uno Sting superlativo, un scaletta che con difficoltà a oltre gli anni 90 ed un omaggio a Peter Gabriel ed i Genesis. Tutto questo nella tappa fiorentina del tour Back to the Bass.
Sessantaquattro anni e non sentirli per niente. Via la barba hippy Sting si è presentato sul palco più in forma che mai, segno che l’aria americana del tour con l’amico di sempre Peter Gabriel l’ha veramente ringiovanito.
Un vero sold out con settemila persone per quello che è stato il concerto più seguito di questa estate fiorentina che conclude la serie dei grandi concerti con un mostro sacro del Rock. Una carriera sempre in vetta quella di Gordon Summer, meglio conosciuto come Sting.
Con i Police Sting riesce a smorzare quelle sonorità punk trasportando il gruppo in mix rock-reggea che permesso di creare capolavori come Regatta de Blanc e Synchronicity. Dal 1985 Sting ha iniziato il suo percorso come solista arricchendo i suoi successo personali con 10 Grammy, 2 Brit, 3 nomination agli Oscar e circa 100 milioni di dischi venduti sia come solista che con i Police.
Ma torniamo al Visarno Arena, prima di lui sul palco sale il figlio. Stesso stile e stessa voce, peccato per le canzoni un po’ tutte uguali.
Alle 21.30 spaccate si accendono i riflettori e lo spettacolo inizia. Di solito la prima canzone non è mai quella che infiamma la folla, molti ancora stanno mangiando il panino o addirittura cercando posto ma Stign non vuole aspettare, vuole suonare subito la carica.
Entra sul palco sulle note della più famosa ballata del “tardo” Police, quel riff di basso che riconosceresti tra mille, quello che impari a fare anche con il flauto a scuola “Every breth you take” forse la canzone più romantica che ha scritto.
Siamo alla quarta o quinta canzone quando Sting regala al pubblico fiorentino uno dei momenti più belli ed entusiasmanti di tutto il concerto. «Abbiamo appena finito il tour con il mio amico Peter Gabriel, già mi manca. Per questo voglio suonare una sua canzone».
Fantastica l’interpretazione di Shock the Monkey dell ex leader dei Genesis ma a Sting questo non basta ed omaggia nuovamente l’amico Peter con l’introduzione di una pietra miliare dei Genesis, “Dancing with the moonlit knight” cantata rigorosamente a cappella che poi si trasforma in “Message in a bottle” contornata dagli applausi del pubblico.
Si conclude con la spettacolare Roxane arrangiata in modo jazz e mischiata on l’iconica Ain’t No Sunshine di Bill Withers concludendo il concerto con un esecuzione di altissimo livello.
Non può mancare il bis con tutta l’arena che si riversa sotto il palco come a voler stringere Sting in solo abbraccio mentre esegue la splendida Desert Rose per poi prendere la chitarra e concludere con la delicatissima Fragile che parla di quanto si possa essere fragili contro la violenza ed il terrorismo, temi che oggi come ieri sono quanto mai attuali e concreti.
(c) Seidifirenzese by Davide Bisconti
Back to bass tour: 5500 fans per il concerto di Sting al Visarno di Firenze...
“Siamo felici di essere qui stasera”, con queste parole, pronunciate in italiano, Sting ha aperto ieri sera il suo concerto al Visarno di Firenze, davanti a oltre 5500 fans.
Il concerto di Sting a Firenze rientrava nel Back To Bass Tour 2016, il tour che avrebbe dovuto celebrare i 25 anni di carriera solistica di Sting e che, invece, dal 2011 sta andando avanti, collezionando centinaia di date.
Un omaggio all’immenso repertorio dell’ex bassista dei Police, accompagnato sul palco da grandi musicisti: il chitarrista Dominic Miller, il batterista Vinnie Colaiuta, le meravigliose tastiere di David Sancious, il fantastico violino elettrico di Peter Tickel e l’incredibile voce di Jo Lawry.
Nella tappa fiorentina anche il contributo di Joe Sumner, figlio di Sting, che ha accompagnato alcuni dei brani del padre. E’ stato proprio lui ad aprire la serata, poco prima delle 21, eseguendo alcuni suoi brani: Joe Sumner infatti ha intrapreso la carriere musicale da diversi anni con la band Fiction Plane.
Ma lo show vero e proprio si è aperto intorno alle 21.30 quando Sting e la band sono saliti sul palco, al suono dell’immortale Every Breath you take e subito dopo di My Faith in You: il Visarno li ha accolti con grida e applausi, in un mix di generazioni che ha messo insieme ex-fans dei Police e nuove generazioni di adolescenti.
Sting ha preso la parola in italiano per salutare il suo pubblico, e lo ha fatto poi diverse altre volte nel corso della serata, ringraziando i fans e presentando i suoi brani.
Il concerto è proseguito con Mad about You, Messagge in a bottle, Englishman in New York, So lonely fino alla stupenda Roxane.
Sting è stato protagonista sul palco ma sempre insieme ai suoi musicisti, in particolare al violino elettrico di Tickel e alle tastiere di Sancious con cui ha intrattenuto bellissimi duetti musicali.
Molto bello anche l’omaggio a Peter Gabriel, con cui Sting ha da poco terminato un altro tour, e ai Genesis, con l’esecuzione di Shock the Monkey e Selling England by the pound.
Un concerto da ascoltare ma anche da ballare, tanto che a volte i posti a sedere sulle tribune sono risultati stretti, e qualcuno in parterre ha approfittato degli spazi liberi per scatenarsi.
Il tripudio è stato nel bis: al ritorno sul palco, tutto il parterre si è alzato in piedi per accorrere sotto le transenne.
Sting e la band li hanno ricompensati con altri tre brani Fragile, Next to you e la bellissima King of Pain che ha chiuso le quasi due ore di spettacolo.
“Alla prossima volta” ha salutato Sting in italiano chiudendo il concerto del Visarno: l’augurio è che possa essere presto, magari con il tour del nuovo album che uscirà a novembre!
(c) Obiettivotre.com