Sting fa il sold out, incanta tutti e chiude il Festival...
Pistoia, padri e figli in piazza Duomo per ascoltare la star inglese che con la sua musica accomuna e fa cantare insieme giovani e meno giovani.
Bastano le prime note di “If I ever lose my faith in you”, che piazza Duomo esplode. Alle 21,30 spaccate, e per la prima volta nella storia del Pistoia Blues, Sting fa il suo ingresso sul il palco pistoiese. La quintessenza musicale del fascino inglese conquista subito il pubblico.
Una carrellata di pezzi leggendari, da “Every little thing she does is magic” passa subito a “Englishman in New York”. Battiti di mani, e l'intera piazza canta insieme a Sting. Un travolgente incedere dei brani da solista, alternati a quelli suonati con i celebri The Police: da “Fields of Gold” a “So Lonely”.
"Siamo felici di essere qui questa sera a Pistoia": barba folta, maglietta attillata e Sting presenta la sua band. Una chiusura in grande stile quella del Pistoia Blues festival, che ieri sera ha fatto registrare il sold out in piazza Duomo per uno degli artisti internazionali più attesi di questa edizione.
Ad aprire a Sting, l'ex frontman degli Starsailor, James Walsh, che ha presentato sia pezzi dal suo ultimo album, sia vecchie hit come “Alcoholic”.
Sting è un’artista che lega a doppio filo diverse generazioni. Lo dimostrano i volti delle persone che erano in fila per entrare, prima del concerto. Ci sono fan storici, quelli meno sfegatati che lo vedono per la prima volta, adulatrici, giovani e giovanissimi che suonano.
Una fan storica è Carmen Spagnolo, che per vedere Sting è partita da Taranto, trascinando con sé la sua amica Iole: "Sono venuta qui per accompagnare lei, ed è dalle 9 di mattina che siamo in piazza Duomo, prima sottopalco, poi qui in fila e sotto il sole!" spiega Iole. "Sono una grande fan – conferma Carmen Spagnolo – lo ascolto fin da quando ero piccola, ha una voce inconfondibile e una tecnica eccellente".
C’è anche chi ha regalato il biglietto alla mamma per il compleanno: "Mio figlio mi ha regalato il biglietto per il mio 51° compleanno – spiega Roberta Scarfì, da Firenze, accompagnata dal figlio Giulio – Seguo Sting dal 1988, ho visto tre suoi concerti a Firenze più uno a Verona: ha un grande fascino che riesce a trasmettere attraverso la musica e i testi".
"Io e mio marito eravamo troppo piccoli ai tempi per andare a vedere i concerti dei Police – spiega Maria Casale, da Bologna – poi nel, mi pare, 2007, siamo andati alla reunion del gruppo, quella di Sting è una musica che ispira".
In fila in via degli Orafi, fra le transenne che delimitano l’ingresso in piazza Duomo, nell’afa del pomeriggio ci sono anche molti giovani musicisti. Emilio Spinozzi, 21 anni da Chieti, Abruzzo, ha perfino formato una tribute band di Sting: "Lo adoro, io canto in una tribute band di Sting, suoniamo i pezzi dei Police che rifà Sting e i suoi – spiega Emilio – e uno dei pezzi che preferisco è “Moon over Bourbon street: mio padre me lo ha fatto ascoltare fin da piccolo, anche lui canta".
Ma Emilio non è il solo a fare musica. In prima fila, appoggiati alla transenna in attesa di entrare in piazza, tre giovani bolognesi, Francesco, Giacomo e Jacopo, tutti 21 anni, amici e compagni di band musicale. "Sting lo ascolto da quando ero piccolo, i miei genitori me lo facevano sempre ascoltare, e infatti stasera ci sono anche loro al concerto – spiega Francesco Stoppa – È una musica che risveglia l’anima".
"Io lo ascolto da un po’ meno, un paio d’anni. Dei Police mi piaceva molto come hanno trattato il posto punk, Sting da solo ha fantastici sia testi che arrangiamenti, musicalmente è bravissimo – spiega Giacomo Foschini – Il mio pezzo preferito è anche il pezzo con cui l’ho scoperto, Message in a bottle.
Ora in piazza Duomo si inizia a smontare. Un mese, 9 concerti e molti artisti internazionali che hanno attraversato le strade di Pistoia. Si conclude così la 36ª edizione del Pistoia Blues Festival.
(c) Il Tirreno by Eleonora Ferri