Sting, ritorno ai 'Police'; Aperta a Ginevra la tournee che stasera approda in Italia...
Quaranta franchi svizzeri a biglietto, per undicimila tagliandi venduti totalizzano circa seicento milioni di lire guadagnati in una sola sera. Il cassiere della soiree si chiama Sting e i soldi raccolti lunedi' all'Arena di Ginevra sono destinati a moltiplicarsi per tutte le date di un tour mondiale che prende il nome dall'ultimo album intitolato 'Mercury Falling'. Vestito Gianni Versace dalla testa ai piedi Gordon Matthew Sumner sara' da quest'oggi nel nostro Paese per dare il via ad una serie di dieci concerti. Ospite d'onore al concerto del 1o Maggio a Piazza San Giovanni (si esibira' alle 16), Sting porta con se' tre session men che, oltre ad una bravura non comune, hanno suonato negli ultimi tre dischi dell'ex Police con ottimi risultati. Kenny Kirkland alle tastiere, Dominic Miller
alla chitarra e Vinnie Colaiuta alla batteria regalano allo spettatore le stesse emozioni che si vivono ascoltando il cd ''Mercury Falling'' tanto che sono proprio le quattro prime tracce del disco a dare il via all'esibizione. 'The Hounds Of Winter', 'I Hung My Head', la stupenda e generosa 'I Was Brought To My Senses' e il singolo di successo 'Let Your Soul Be Your Pilot' lasciano la platea basita.
Scarsa la scenografia, solo un megaschermo prende tutto il retro palco e una serie di eidofor posizionati dietro gli strumenti mostrano immagini di alberi rinsecchiti, linee della mano ingrandite cento volte, schizzi di colore in movimento fino alle immagini di una donna in tenuta sado maso (per la canzone 'Roxanne' che parla di una prostituta) raccontano le poesie in musica dell'ex maestro elementare. Sting non avrebbe potuto mettere insieme una scaletta piu' opportunista. Dopo l'esordio dedicato alla promozione dell'ultima fatica, i pezzi scelti sono per la maggior parte del periodo Police.
Come una sventagliata di mitra vengono sparate ''If you love somebody set them free'', ''Every little thing she does it's magic'', 'Syncronicity' e 'Roxanne' inframmezzate da qualche chicca dagli ultimi 'Ten Summoner's Tales' come 'Seven Days' o 'The Soul Cages' come 'Mad About You'; l'unica canzone non preannunciata dalla scaletta e' una rivisitazione del pezzo ''Demolition man'' che fece da apripista alla colonna sonora dell'omonimo film con Sylvester Stallone e Wesley Snipes. Dopo un'ora di spettacolo il pubblico e' in visibilio e quasi non ce la fa a star dietro ai repentini cambi di ritmo.
Reggae, soul, rhythm and blues, pop ma anche rock sono i generi che si mischiano continuamente ricordandoci che proprio i Police arrivarono al successo grazie ad una miscellanea di generi e situazioni. Il biondo entertainer tiene di fianco all'asta del microfono un tavolino sul quale ci sono un bicchierone pieno d'acqua e una boccetta che contiene gocce per la gola. Sting beve spesso la pozione che gli permette di mantenere la voce sempre al top e per tutta la durata dello show non si avvertono stecche o cadute di tono. C'e' spazio anche per gli stupendi musicisti e sull'assolo di Kirkland alle tastiere la gente si spella le mani dagli applausi.
A Ginevra non si e' sentita 'The Bed's Too Big Without You', prevista in scaletta, ma le leggi svizzere impongono lo stop di qualsiasi performance musicale entro le 23. Sara' divertente ascoltare Sting dal vivo. Luca Dondoni Il tour: questa sera a Bologna, 3/5 a Torino, 4 a Milano, 5 a Bolzano, 7 a Codroipo (UD), 9 a Firenze, 10 a Roma, 12 a Acireale (CT), 13 a Napoli e 14 a Pescara.
(c) La Stampa by Dondoni Luca