Sting ricorda Gil Evans e un lontano Umbria Jazz - L'artista di Newcastle ha chiuso Umbria Jazz 2012 con un grande concerto...
Hanno provato a restare seduti sulle poltroncine numerate come previsto dall'organizzazione ma quando Sting ha attaccato con 'Roxanne', dopo circa un'ora di concerto, la platea si è alzata in piedi per correre sotto il palco come un'onda che si è arrestata ai piedi del musicista inglese. Tutto esaurito all'arena di Santa Giuliana per l'ultimo appuntamento di Umbria Jazz 2012 che ha celebrato, domenica 15 luglio, la chiusura della sua trentanovesima edizione con il ritorno a Perugia dell'artista di Newcastle. Sting ha ricordato Perugia, città che già lo aveva ospitato nel 1987 in compagnia con il pianista e compositore Gil Evans sempre in occasione di Umbria Jazz, dedicando il concerto di ieri sera a lui, ''un maestro della musica'', come lo ha definito nel suo italiano corretto da un inflessione tipicamente inglese.
Le canzoni. L'artista britannico ha aperto il concerto con 'If I Ever Lose My Faith in You', pezzo del 1993 (nell'albume 'Ten Summoner's Tales'), e subito dopo si è esibito una delle sue canzoni più note 'Englishmen in New York', un classico che il pubblico ha accompagnato con la voce. Sting ha alternato canzoni della sua carriera da solista ('Seven Days', 'Desert Rose', 'Demolition Man') a classici dei Police ('Next To You', 'Every Breath You Take') regalando anche una cover di Jimy Hendrix con 'Little Wing'. Interessante la scelta di mettere in scaletta di seguito due dei suoi maggiori successi, 'Field Of Gold' , uno dei suoi brani più noti come solista e subito dopo, 'Message In A Bottle', sicuramente la canzone più famosa dei Police. A quel punto c'era già di che essere soddisfatti ma l'artista inglese non si è risparmiato in un concerto che è durato quasi due ore. Molto belli gli assoli del violino elettrico di Peter Tickell ma ottima la prova in generale della band (Dominic Miller alla chitarra, David Sancoius alle tastiere, Vinnie Colaiuta alla batteria, Peter Tickell al violino elettrico e Jo Lawry alla voce). Sting ha salutato Perugia con 'Fragile', sperando che questo sia stato solo un arrivederci, in attesa di un altro Umbria Jazz.
(c) Qui Perugia by Marco Lovisco