Brand New Day

Jan
18
2000
Milan, IT
Filaforum
Share
Sting, nel concerto a Milano torna all' anima dei Police - Ieri in 13,000 per la star che poi sarà al.festival...

Tredicimila spettatori ieri sera al Forum per il concerto di Sting. Canottiera nera firmata Armani (presente in platea) per lui, scena elegante e spartana e carrellata inizialmente tediosa e via via più divertente sulla sua storia artistica.

Percorso curioso e ricorrente quello di molti grandi artisti: partono con un genere che spopola e che li porta al successo. Poi lo rinnegano. Ritrovano se stessi e il grande pubblico li perde. Poi arriva la maturità e recuperano tutto, se stessi, il meglio della loro storia musicale, i soldi, la hit parade, le grandi platee. E nel frattempo hanno davvero imparato a cantare e a suonare come si deve perdendo per strada gli aspetti meno gradevoli della loro personalità. È il caso di Sting che, partito da quel geniale stile che era il reggae bianco inventato con i Police, ha poi avuto una radicale sbandata verso la musica etnica, per poi recuperare un po' tutto, incluso il pop britannico, nei repertori più recenti.

Ieri sera Sting, nell'unico concerto di questa stagione in Italia (lo rivedremo in un tour a maggio), ha esordito con una canzone dai suoni spaziali, inquietanti e dalle atmosfere vagamente millenaristiche, ovvero 'A Thousand Years' dal recente 'Brand New Day', il cui tema fondamentale è derivato da una composizione di Bach. E dallo stesso album ha recuperato 'After The Rain Has Fallen' (molto ritmata e coinvolgente con una mirabile mistura di suoni e un uso della voce che ricorda molto lo stile Police, ma ammicca ad antiche certezze come i Creedence), la rappeggiante 'Perfect Love...Gone Wrong', anche se la più intensa, travolgente e vistosa è risultata 'Desert Rose' carica di afrori orientali, con una costruzione assolutamente lontana dagli schemi della musica europea, fra mistero e sensualità.

Oltre a 'Brand New Day' cantata in coro dal pubblico, Sting ha presentato due sue canzoni lontane fra loro nel tempo ma in qualche modo unite dal tema: 'Roxanne', grande successo dei Police recentemente ripreso da George Michael in Song of the last century, e 'Tomorrow We'll See'. 'Roxanne' era la storia di una prostituta, mentre 'Tomorrow We'll See' è quella di un travestito che conosce alla perfezione orari, abitudini, gusti e vita privata dei suoi clienti.

Un concerto rigoroso, di uno Sting sempre più versatile e maturo, che ha raccolto il massimo dei consensi in brani storici quali 'Bring On The Night' e 'Every Breath You Take'. Sting si è spesso rivolto agli spettatori in italiano ed è apparso sorridente e rilassato. Fra i bis, 'Lithium Sunset' e 'Fragile'. Successo caloroso e nel frattempo è giunta anche la conferma della sua partecipazione a Sanremo. ''Sono molto felice -ha detto -: la presenza di Pavarotti mi stimola''.

(c) Il Corriere Della Sera by Mario Luzzato Fegiz (thanks to Valeria Vanella)



Sting, fiume di parole Piu' che cantare esterna sul mondo e su Pinochet...

Marinella Venegoni Inviata a Milano Sting e'ormai stabilizzato nel ruolo di maitre a' penser. Mentre quel che resta dei protagonisti della nostra musica ''impegnata'' tace rumorosamente, il cantautore di Newcastle passa disinvolto da un congresso dei Ds ad una dichiarazione ai Tg: ieri, poche ore prima di salire sul palco del Filaforum di Assago - esaurito nei 12 mila posti per la sua unica data italiana - l'algido biondo che ispirato dalle mamme dei desaparecidos cileni scrisse 'They Dance Alone', ha esternato sulla spinosa questione Pinochet.

''Probabilmente la decisione di spedirlo a casa a causa delle sue condizioni di salute e' giusta - ha detto - anche se il giudizio in questo caso e'un affare piuttosto complicato. E'stata per Pinochet comunque un'occasione mancata: poteva provare di essere innocente, oppure poteva scusarsi; oppure ancora poteva rivelare di esser stato guidato da forze oscure che stavano fuori dal Paese''.

Sul versante showbusiness, Sting ha invece confermato che andra' per la terza volta al Festival di Sanremo: ''Spero di divertirmi con il mio amico Pavarotti, e ho legato con Fazio alla sua trasmissione '' Quelli che il calcio''. Grazie a lui e a Bono, si riformera' dunque, sotto l'ombrello del progetto Jubilee 2000 per la cancellazione dei debiti del Terzo Mondo, una squadra che ha regalato momenti speciali al Pavarotti International.

Prima di cantare ad Assago, Sting ha spiegato la sua filosofia musicale: ''Il mondo e' pieno di problemi. Il primo passo per risolverli e' l'ottimismo, e il contributo che posso dare come cantante e'di favorire uno stato d'animo positivo''. E'certo che l'augurio non era diretto ai media italiani: la megastar che possiede piu' castelli di Eulalia Torricelli ci ha fatto trovare ad Assago una sala stampa dove scrivere seduti per terra (allestita dopo vigorose proteste); e il suo sponsor (che ci guarderemo bene dal citare) ha chiuso la porta in faccia ai media non appena la megastar e' scesa a salutare i quadri dirigenziali.

Grazie, Sting, per la simpatica accoglienza. E grazie comunque per il lunghissimo concerto di ieri notte, che solo a tratti riconcilia la persona con l'artista, scaldando la musica che e'senz'altro di tecnica impeccabile, ma come sempre freddina nella sua perfezione formale. Mille ritmi passano dentro le mani dei bravissimi musicisti, cinque piu' due coristi che danno pennellate scure al sound. Manu Katche si trasforma in rapper per 'Perfect Love Gone Wrong''', sostituendo la rapper francese Ste' che canta nel disco 'Brand New Day' (Sting ha dichiarato che preferisce il rap francese a quello yankee: ''Che e'rudimentale e ha molti intenti fascisti: odio delle donne, odio dei bianchi, odio di tutti''). Bellissimi i giochi di luci sul palco spoglio, che si aggraziano anche di pois colorati. Sting, in canotta nera proletaria firmata Armani (che e'in platea) sposa la world music con un jazz lieve e manieristico, esponendo molta della sua produzione piu' antica: da 'Roxanne' a 'Every Breath You Take' dell'epoca Police, all 'Englishman in New York' (la cui atmosfera permea molti altri brani) e 'Bourbon Street'.

Noia lieve e raffinatissima, applausi entusiastici.

(c) La Stampa by Venegoni Marinella



Sting brings mature sound to sympathetic crowd...

Perhaps prompted by a recent swing-inflected cover version by pop singer George Michael, Sting set out Tuesday to reclaim one of his most famous songs, the Police's 'Roxanne'.

Though the British singer/songwriter's rock days are long gone, he turned back to that sound at least once at the Forum arena, one of the stops on a European tour continuing through June in support of his recent album 'Brand New Day'.

Originally recorded in 1978 for the debut album of his former band, the Police's 'Outlandos D'Amour', 'Roxanne' ripped through the crowd in a guitar-driven rendition vastly different from the George Michael version included on the covers album 'Songs From the Last Century'.

As Sting explained to the audience, it was how the song was meant to be played: as a desperate plea to a prostitute. ''Roxanne / You don't have to put on the red light / Those days are over / You don't have to sell your body to the light,'' he sang. Red spotlights flashed from the big stage to the 12,000 people gathered in the sold-out arena. The audience, enthralled, sang along.

Roxanne marked the climax of a two-hour, 22-song show centering on material from 'Brand New Day', which was released in October. Dressed head-to-toe in black, the 48-year-old former teacher kicked off the concert with the album's opening track, the slow and atmospheric 'A Thousand Years'. Thereafter, he adhered closely to the bluesy moodiness of such songs as 'After the Rain' and 'Moon Over Bourbon Street, the latter from his 1985 solo debut, 'The Dream of the Blue Turtles'.

''He's definitely grown up. It would be nonsense if he acted like a boy, and the actual sound of his music fits pretty well with that,'' concert-goer Cristiana Ottaviano, 30, said.

Performing old hits such as 'Englishman in New York' from 1987's 'Nothing Like the Sun', as well as more recent tunes, Sting and his seven-piece band showcased its well-honed ability to fuse genres. Sting, who began his world tour in Las Vegas in October, was accompanied by two backing vocalists, Machan Taylor and Darryl Tookes, who added soulful flavoring to such songs as the country-gospel tune 'Fill Her Up'. The jazz-tinged lineup also included longtime Sting sidemen Dominic Miller on guitar and Manu Katche on drums, and newcomers Chris Botti on trumpet and Jason Rebello and Mark Elridge on keyboards.

Sting also reworked a few vintage tunes from his Police repertoire, including an acoustic 'Message in a Bottle', from 'Reggatta de Blanc' (1979), which he performed alone onstage as the second encore. The concert closed with the audience singing along with the 1987 acoustic ballad 'Fragile'.

''Of course he has changed, and so have some of his songs,'' Ottaviano said. ''But the songs are still great, especially the old ones. And though at the beginning of the concert he looked a little cold, he demonstrated he's still a great performer, even if he's now directed toward a more mature audience.

(c) Sonic Net Web-site, Jan 2000 by Gianni Sibilla



Sting, a star for everybody...

After the triumphal selling out of yesterday night's show at the ''FilaForum'', Sting seems the most suited popstar to inaugurate and represent the new century at the horizon.

From the DS congress at Lingotto to Assago, and from his many appearances on TV shows where he regularly talks with intelligence, the ex-Policeman appears to be in the position of being one of the most universal rock artists to dominate the multimedia globality of the 21st century.

A bionic man able to make the best of his considerable vocal and theatrical talent with natural facility and Zen control, the 49 year old musician from Newcastle enchanted the 12-13,000 spectators in the FilaForum without overdoing it, relying on his personal appeal and on the ever high quality of his band. This time there were, among the others, Manu Katche on the drums, worthily substituting for the incomparable Vinnie Colaiuta, and Jason Rebello at the keyboards. If we add the charming choice of songs, new and old from a rich and familiar repertoire, we take for granted the unreserved success of the Milan show which was admired by both young and old alike.

A couple of hours of refined pop music - predictable on occasions but always dignified - that builds to fascinating peaks and conquers with an epic final ovation. You could find many applause-wringing songs: from 'A Thousand Years' to 'If You Love Somebody (Set Them Free)', 'Every Little Thing She Does Is Magic', 'Every Breath You Take', 'Englishman In New York', 'Mad About You', 'Brand New Day', 'Desert Rose', 'Roxanne', until the memorable new version of 'Fragile' that allured Veltroni, D'Alema and the politicians who have no knowledge of rock music.

Is Sting the new Frank Sinatra? It seems so, judging from the swinging, extraordinary ease that he maintained during the whole performance, an elegant show that was not adorned unnecessarily. There is nobody, nowadays, like the fair Gordon Sumner, able to sing songs that are simultaneously refined, cosmopolitan and popular.

With his whole eclectic repertory of falsettos, over-highs and lyric hoarseness, Sting succeeds in reviving the habitual impassiveness of the Anglo-Saxon people, making a brilliant Esperanto of possible contamination, mixing pop, rock, jazz, ethno-world and more sophisticated ballads of an almost classic stamp.

Sting's extraordinary vocation for combining the irreconcilable, betting on a voracious public that indifferently consume radio, tv, CD, video, cinema and concerts, make him one of the few to be able to communicate with everyone. When everything seems to be precarious, volatile and ephemeral, when the fashion is to fawn constantly over idols that last for only the time of an album, Sting renews the hopes for something lasting which unites people with positive values. Beautiful songs talking about peace, clean air, the safeguard of civil rights and a politic that finally faces the essential problems of humanity. ''Pinochet? Just because he's old and sick he's losing a good chance to ask for forgiveness for the harm he did to other people''. In May, the ex-Policeman will be here again to make other seven Italian cities happy.

(c) La Republica by Giacomo Pellicciotti/translated by Stefania Forlani
Comments
0

PHOTOS

img
img
img
img
img
img
img
img
img
img
img
img
img
img
img
img
img
img